Crollo delle vendite in Italia a marzo 2012

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  1. sabinuccio
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    Assemblaggio-Fiat-500L



    CITAZIONE
    Una dura batosta per tutto il mercato auto è stata confermata oggi: i dati ufficiali di vendite di auto nuove in Italia a marzo hanno fatto segnare un calo del 26,7% rispetto allo stesso mese del 2011. Sono numeri veramente impressionanti, che sono ovviamente il frutto di tutta una situazione che si è venuta a creare ultimamente e che scoraggia acquisti di auto nuove.
    Tanto per cominciare bisogna segnalare la profonda crisi lavorativa in cui si trova il nostro paese: la gente non avendo più la sicurezza del proprio posto di lavoro o avendolo addirittura perso, ovviamente non si andrà ad indebitare per acquistare una macchina nuova. Non molto tempo fa, infatti, è stata anche diffusa una statistica che non fa che confermare questo trend: l’auto vecchia deve durare di più perchè la gente non si sente in condizioni ottimali per comprarne una nuova.

    Una serie di condizioni sfavorevoli

    Il panorama lavorativo è solo uno dei tanti tasselli che ha portato ad un simile risultato di vendite di auto in marzo: non dimentichiamoci dei continui saltelli verso l’alto del prezzo al litro dei carburanti, dell’introduzione del nuovo superbollo per le auto con più di 185 kW o i soliti rincari sulle polizze assicurative. Il mercato delle supercar si può definire quasi morto in Italia per queste ragioni: i pochi a possedere auto di lusso o particolarmente potenti sono stati allarmati da tutti questi fattori ed hanno voluto sbarazzarsi immediatamente della propria auto, con una conseguente svalutazione di queste auto che si può tranquillamente definire pazzesca.
    Ma non sono solo le supercar ad aver patito della situazione: anche le auto comuni sono diventate quasi un bene di lusso e di conseguenza si cerca di usarla il meno possibile.

    Non dimentichiamoci poi dello sciopero delle bisarche: si stima che per questo motivo siano slittate al mese successivo circa 8.000 immatricolazioni.

    I numeri di vendita

    Ma parliamo di numeri precisi: come abbiamo già detto all’inizio a marzo 2012 si sono vendute il 26,7% di auto in meno che nel 2011. Si tratta di numeri impressionanti: pensate che siamo tornati a valori di vendite di 32 anni fa (!). Per la precisione le immatricolazioni sono state 138.137: tanto per fare un paragone si tratta di un valore più basso di circa 50.000 vetture rispetto anche solo ad 11 anni fa.
    Ma non si tratta solo di un marzo particolarmente duro per il mondo dell’auto: è un vero è proprio trend negativo che sta solo proseguendo, considerando che nel primo trimestre del 2012 c’è stato un calo di immatricolazioni del 21% rispetto all’anno prima (406.907 le auto immatricolate).

    Molto male il Gruppo Fiat

    In questo scenario il Gruppo Fiat è uno di quelli che patisce di più con un -35,6%, complice anche l’assenza di nuovi modelli (ad esclusione della nuovissima Fiat Panda 2012, ovviamente). Parlando, numeri alla mano, le auto vendute dal Gruppo Fiat a marzo sono state 35.942, contando tutti i marchi complessivamente, con un calo del 35,6%. Alfa Romeo, con 3.889 auto immatricolate, ha perso addirittura il 45,59% e si aggiudica il triste titolo di casa italiana che ha perso di più a marzo. La Lancia ha perso il 29,53% (6.490 auto vendute) , mentre la Fiat ha immatricolato 24.900 vetture, con un calo del 36,08%.

    Prima di partire con le solite polemiche contro Marchionne, ricordiamo che anche i concorrenti non se la passano molto meglio: Volkswagen fa segnare un -22,84%, Ford -38,6%, Opel -24,35%, BMW -33,5%, Mercedes -10,4%, Toyota -28,79%, Nissan -18,05%, Peugeot -25,6% e Citroen del 25,5%. Sembra un bollettino di guerra, ma in questo clima c’è anche chi riesce a rosicchiare quote di mercato: la Dacia ad esempio incrementa le immatricolazioni del 24,3%, la Kia del 26,9% e Hyundai dell’11,5%. Un chiaro segnale di come la gente guardi molto anche al risparmio.

    Previsioni nere

    L’UNRAE (unione dei costruttori stranieri) si dichiara molto preoccupata per questa situazione. Il presidente dell’unione, Jacques Bousquet, ha dichiarato che: ‘è stato bruciato il periodo più importante dell’anno in termini di stagionalità favorevole, con un peso del 30% sul totale dell’anno’. Parlando più nello specifico, questi numeri particolarmente negativi di immatricolazioni potrebbero tradursi in una chiusura di 350 concessionari e nel licenziamento di circa 10.000 lavoratori del settore.

    Previsioni nere anche per quanto riguarda l’intero 2012: ad inizio anno si stimavano vendite per un milione e mezzo di auto che, però dopo questo mese di marzo, sono state ridotte ad 1 milione e 370 mila unità.

    allaguida.it
     
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0 replies since 3/4/2012, 14:50   27 views
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